Quasi trent’anni prima che il gruppo di Tim Berners-Lee scrivesse il primo server web al Cern di Ginevra nel 1990 c’era già chi parlava di ipertesti: Ted Nelson. Gli studi di Nelson cominciano nel 1960 e nel 1974 sono pubblicati in un libro, Computer Lib/Dream Machines, nel 1974.
Secondo Nelson, il punto di vantaggio dei documenti elettronici rispetto ai documenti cartacei sta nella possibilità di conservare traccia della relazione fra diverse versioni dello stesso documento, fra i testi derivati e i testi originari, fra le fonti e le citazioni.
La visione di Nelson va più in profondità del World Wide Web come lo conosciamo, che è fatto di link a senso unico affidabili solo in parte perché il legame fra i documenti dovrebbe essere strutturale, un po’ come consente Word quando lo si usa per tenere traccia di versioni e modifiche.
Queste sono le idee con cui Ted Nelson fonda il progetto Xanadu nel 1967.
Con obiettivi così ambiziosi non stupisce il fatto che fino al 1972 non sia realizzato un prototipo del software.
Mentre il web e il browser cambiano la faccia della rete il progetto Xanadu cade lentamente nell’oblio conquistandosi la fama di essere il vaporware di maggiore durata dell’industria dei computer.
Eppure il progetto Xanadu non demorde e ha rilasciato recentemente un visualizzatore tridimensionale di ipertesti, che funziona su Windows. Il software può essere scaricato dalla home page del progetto.