Inter-App Audio e Audiobus sono due tecnologie alternative per fare la stessa cosa: comporre catene audio usando diverse applicazioni in modo analogo a come faremmo nel mondo reale con collegamenti fisici fra un sintetizzatore, scatole di effetti e un registratore. L’uso tipico può essere prendere un amplificatore per chitarra come input, metterlo in catena con un effetto, per esempio un reverbero e infine, inviare l’audio a un registratore o una Daw.
Audiobus e Inter-App Audio sono complementari, ma non si escludono a vicenda. Possiamo usare l’uno o l’altro indifferentemente. Le applicazioni principali, infatti, supportano generalmente entrambi. GarageBand, di Apple, per esempio, supporta Audiobus, mentre Audiobus 2.0 usa Inter-App Audio e di conseguenza richiede iOS 7.
C’è una differenza operativa marcata fra le due tecnologie, perché Audiobus è un’applicazione, mentre Inter-App Audio fa parte del supporto audio di sistema. In sintesi, nel primo caso si inizia avviando Audiobus e da qui si creano i collegamenti e si lanciano le applicazioni, mentre con Inter-App Audio, si inizia da una Daw e da qui si attivano generatori di suono e effetti.
La ragione sta nel fatto che per trasportare audio da un’applicazione a un’altra occorre che entrambe siano in un bacino comune. Nel caso di Audiobus è questa a contenere le app in esecuzione. Nel caso di Inter-App Audio l’ambiente comune è il sistema operativo, quindi la connessione audio si richiede dall’interno delle applicazioni ed è gestita dal sistema. Si può quindi, per esempio, aprire Cubasis e eseguire Amplitube dall’interno di Cubasis come channel insert sul canale della chitarra. L’unico limite è la potenza di calcolo a disposizione.